Questo articolo si propone di esplorare le principali direzioni del cambiamento e di evidenziare le sfide che ci attendono nel 2026.
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Trasparenza salariale
A partire dal 2026, la Romania dovrà allinearsi ai requisiti della Direttiva (UE) 2023/970 sull’uguaglianza di retribuzione tra donne e uomini, attraverso l’implementazione di misure di trasparenza salariale.
Sebbene i redditi individuali non diventeranno pubblici, i datori di lavoro avranno l’obbligo, su richiesta dei dipendenti, di comunicare i livelli salariali medi, suddivisi per genere, per posizioni o attività identiche o di pari valore.
Le nuove disposizioni riguardano anche il processo di reclutamento: i candidati dovranno essere informati, prima della firma del contratto di lavoro, riguardo al salario base o all’intervallo salariale relativo alla posizione richiesta. Queste informazioni devono essere presentate in modo chiaro, per consentire una negoziazione trasparente.
Il termine ultimo per il recepimento della direttiva nella legislazione nazionale è il 7 giugno 2026. La Romania dovrà introdurre meccanismi efficaci di applicazione e monitoraggio, ma resta aperta la questione se il paese sia, da questo punto di vista, sufficientemente maturo da poter sostenere una piena trasparenza salariale in un contesto in cui persiste una forte cultura della riservatezza dei salari.
Riduzione del contingente di lavoratori extracomunitari
A partire dal prossimo anno, le aziende in Romania potranno assumere fino a 90.000 lavoratori provenienti da paesi extra-UE, 10.000 in meno rispetto agli anni precedenti. Questa riduzione arriva nonostante i datori di lavoro avessero richiesto un contingente di 150.000 per coprire il deficit di manodopera. Le autorità giustificano la decisione con l’intenzione di dare priorità all’impiego dei lavoratori romeni.
Il governo ha annunciato che modificherà radicalmente la legislazione riguardante la forza lavoro straniera e abrogherà la legge vigente. Il nuovo atto normativo, che stabilirà le regole per l’ingresso e l’assunzione in Romania dei lavoratori provenienti da paesi extra-UE, è in fase di elaborazione e potrebbe entrare in vigore già dal 1° gennaio 2026.
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